Un grande dono ti è dato quando ricevi la possibilità di penetrare nel cuore dell’altro.

In esso vi scopri un meraviglioso giardino nel quale cresce un fiore unico, senza eguali, che ti incanta con i suoi colori e con il suo profumo.

In questo giardino entri piano, in punta di piedi, senza far rumore, in silenzio … è un luogo sacro … è l’altro.

Di fronte a quel fiore ti inchini, con un pronam riverenziale saluti e ti fermi a contemplare.

Non puoi coglierlo, non puoi possederlo, non puoi fare altro che saziarti contemplandolo, gioire nel vederlo mostrarsi in tutto il suo splendore.

C’è un guardiano, un custode in questo giardino. È il solo che ha potere su quel fiore, il solo a cui può appartenere, ed è Lui che preghi affinchè quel fiore mantenga tutta la sua bellezza.

Poi esci, sempre in punta di piedi, indietreggiando e ritorni mendicante aspettando che questo dono ti venga nuovamente dato.