Lo Yin e lo Yang – Il Visibile e l’Invisibile
“Siamo in una giornata primaverile, in un posto che definiamo “in mezzo alla natura”, guardiamo in alto e il Cielo si mostra in tutta la sua grandezza, osserviamo in basso e la Terra si apre nella meravigliosa differenziazione delle sue forme”.
Il punto di partenza è dato da una evidente osservazione di ciò che ci circonda. La realtà si può comprendere contemplando ciò che si manifesta in Cielo, massimo rappresentante dello Yang, e nella Terra, massimo Yin.
Lo Yin e lo Yang, considerati costituenti paritari del reale, hanno una relazione orientata e racchiudono in sé una polarità data dalla stessa posizione delle due istanze: il Cielo è in alto, la Terra è in basso.
Alto e basso stabiliscono una differenza di livello e una gerarchia. Passando dal non manifesto al manifesto compaiono entrambi ma, come ci dice Lao Tzu,” l’UNO, lo Yang, da origine al DUE, lo Yin, e il DUE dà origine al TRE e questo a tutte le cose”.
Lo stesso concetto viene espresso da altri simboli occidentali come i Tarocchi. Negli Arcani Maggiori composti da ventidue figure traviamo due serie di dieci carte più due, il Matto, diventato successivamente il Jolly nelle carte da gioco, e il Mondo.
Il Matto è l’unica carta che non possiede un numero e che, teoricamente, può prendere qualsiasi posto. Il Mondo è l’XXI carta. Se li poniamo in relazione abbiamo due possibilità come evidenziato dalla figura successiva.
Risulta evidente, anche solamente all’osservazione, che la prima relazione trova le due figure in dialogo, si guardano e costituiscono una coppia, mentre nella seconda percorrono strade differenti o opposte. Nel Matto troviamo rappresentata l’energia potenziale, maschile che trova espressione solo nell’accoglienza del Mondo, energia attualizzata, femminile.
Vi è mai capitato, giocando a carte, di avere tanti jolly e di non sapere cosa farne?
Posso avere grandi cose ma se non ho a chi darle diventano inutili!
Il fondamento della realtà è, quindi, costituito contemporaneamente dallo Yang, che sempre fedele alla sua natura diffonde informazioni diventando elemento fecondante e capace di generare, e dallo Yin, che si apre, accoglie e si rende disponibile a questa influenza formatrice.
Non dimentichiamo, però, che dietro ciò che chiamiamo realtà conoscibile esiste il non conoscibile!
Se lo Yang risulta la prima istanza perché nel linguaggio comune, quando ci riferiamo a questa coppia, ci esprimiamo indicando sempre prima lo Yin?
Se
osserviamo il simbolo del Taiji lo Yang viene rappresentato dalla parte chiara, che si esprime nel cielo, nella luce, nel bianco. Sembra si evidenzi, nel linguaggio, per prima cosa ciò che si può osservare, lo Yin, ma che da solo resta nascosto, buio.
Questo è ciò che appare ma non è la realtà, ma l’essere, il manifesto è la strada che ci conduce alla realtà!
Ritornando nuovamente al Libro dei Mutamenti ci viene svelato che è possibile conoscere sia il Visibile sia l’Invisibile.
Il metodo consiste nel porsi in contemplazione dei fenomeni che si manifestano in Cielo e in Terra.
Non ci viene detto di pensare, di riflettere o di analizzare, spezzettando ogni cosa per guardare dentro, ma semplicemente di contemplare.
“Quanto più si studia il mondo
partendo da scopi e intenzioni,
tanto più si covano desideri …
tutto ciò non fa che coinvolgere
più profondamente nell’illusione”.
Lao Tzu
La contemplazione è un’arte dimenticata!
Oggi si parla tanto di invisibile, di energie, di non manifesto. A tutti è data la chiave di accesso a questa dimensione: contemplare è osservare a lungo, con un atteggiamento interiore di attenzione e di piacere, aprendosi alla meraviglia delle nuove conoscenze che entrano nel nostro orizzonte!
Sperando di essere stata sufficientemente chiara, vorrei concludere con l’auspicio che, integrando i diversi codici, si possa sempre aiutare ciascuna persona affinchè viva coscientemente e nel migliore dei modi la sua vita.
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