Lo Scrigno dei Sentimenti
L’acqua simbolo di vita, di nascita e rigenerazione è anche considerata lo “specchio dell’anima”, ciò che ci permette di conoscere lo stato del principio vitale dell’uomo, origine e centro del pensiero e del sentimento.
Che cosa è il SENTIMENTO?
Può sembrare una domanda semplice alla quale tutti sanno rispondere, spesso, però, si determina un confine indefinito tra sentimenti ed emozioni.
Si attribuisce loro soltanto un tempo di permanenza differente. Così i sentimenti diventano delle emozioni più stabili e durature.
Se consideriamo l’uomo tripartito, costituito da Spirito, Anima e Corpo, dove si collocano le emozioni e i sentimenti?
Anche relativamente a questa domanda sembrerebbe ovvio collocare queste due espressione dell’uomo nella parte centrale, cioè nell’Anima.
Approfondiamo.
Partendo dal Principio Primo abbiamo già parlato della nascita del Due e del Tre negli articoli Il Tao, Lo Yin e lo Yang – Il Visibile e l’Invisibile, usando una terminologia che ci giunge dalla antica Cina.
Possiamo adesso servirci di altri elementi che, dalla tradizione dell’Antico Egitto, ci permettono di approfondire ulteriormente questi concetti. Negli antichi papiri si parla del Principio Primo come RA dove “R” corrisponde al geroglifico “bocca”, quindi il Verbo, e “A” a quello della mano che agisce. Quindi RA è il “Verbo che crea”.
Anche in questa cultura, come in quella cinese, troviamo che il primo atto di RA è quello di determinare una polarità costituita da un elemento maschile, attivo, agente che chiamiamo Spirito e uno femminile passivo, ricevente che indichiamo come Corpo. Quando questa dualità si manifesta si inserisce un terzo elemento, il medio, che permette allo Spirito e al Corpo di comunicare, di entrare in relazione e di esprimersi concretamente. Questo terzo elemento lo definiamo Anima.
Comunque lo esprimiamo il Tre (Spirito-Anima-Corpo, Tre Principi Mercurio-Zolfo-Sale, Tre Tesori Shen-Qi-Jing) è presente in ogni individuo di natura, il quale per potere concretizzare la sua manifestazione necessita delle “Quattro Sostanze Fondamentali” denominate Fuoco, Aria, Acqua e Terra.
Esaminando il grafico del passaggio dall’Uno al Quattro appare evidente che, in ciò che si manifesta, quando parliamo di:
– Spirito stiamo osservando sia il Fuoco che l’Aria,
– Anima stiamo considerando sia l’Aria sia l’Acqua,
– Corpo stiamo osservando l’Acqua e la Terra.
Quando ci riferiamo ai Sentimenti e alle Emozioni parliamo di quella parte dell’uomo che appartiene all’Acqua infatti, ad esempio, chiediamo “di che UMORE sei?” per conoscere lo stato d’animo di una persona.
Se osserviamo il grafico precedente, l’Acqua ha un duplice aspetto in quanto esprime una parte dell’Anima, e una parte del Corpo. Intermini energetici potremmo dire che costituisce la parte più sottile, energetica, del Corpo e la parte più spessa dell’Anima.
Traducendo in termini più familiari questo concetto, una parte è legata al Corpo e la chiamiamo Emozione, una parte all’Anima e costituisce il Sentimento.
L’Emozione è, quindi, come un organo di senso che permette di percepire i Sentimenti, lo Stato d’Animo, la “qualità delle nostre acque”.
La percezione avviene quando “le acque si agitano”, quando è presente l’emozione. Succede analogamente la stessa cosa con il “dolore fisico” che porta alla coscienza il corpo.
L’Acqua è una sostanza veramente particolare!
È capace di veicolare sostanze molto pesanti come i minerali ma anche sottili come quelle energetiche e spirituali. Può essere estremamente pura e benefica o putrida e dannosa.
Oggi si parla molto di “Acqua” e molta attenzione viene posta all’acqua da bere: acqua pulita, viva, alcalina.
Questo è molto importante visto che l’uomo è costituito in prevalenza di acqua, ma la qualità dell’”acqua propria” è determinata solo da quella ingerita?
Se, come abbiamo detto, oltre alla componente fisica, comprende anche i Sentimenti e lo stato d’animo è sufficiente nutrirsi con una buona acqua per avere una buona “acqua propria”?
Ricordate l’episodio narrato nei vangeli in cui Cristo cammina sulle acque? Cristo è “colui che è al di sopra delle acque sue” e Pietro, seguendo il Cristo, riesce anche lui a camminare sull’acqua ma … dopo qualche passo ha “paura” e rischia di annegare.
Forse si dovrebbe operare per non farsi travolgere dal mare dei sentimenti o dalle tempeste emozionali prestando attenzione, conoscendo e diventando padroni delle proprie acque.
Sperando di essere stata sufficientemente chiara, vorrei concludere con l’auspicio che, integrando i diversi codici, si possa sempre aiutare ciascuna persona affinchè viva coscientemente e nel migliore dei modi la sua vita.
Categorie: Benessere
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