IL BIOHACKING

Biohacking! Mi capita sempre più spesso di sentire questa parola. Oggi si usano spesso parole non italiane e si fa fatica a comprenderne il pieno significato.

Che cosa si vuole indicare con la parola “biohacking”?

Per prima cosa è una parola composta da altre due: bio – hacker. La prima volta che l’ho sentita mi è venuto subito in mente il sistema informatico e le persone, appunto gli hackers, che si adoperano per violarlo e penetrare dove è vietato.

La sensazione che ho avuto non è stata positiva. Per questo ho approfondito e ho scoperto un mondo affascinante.

La prima cosa che debbo dirvi è che gli hacker non sono i cracker.

Un po’ come i buoni e i cattivi. I cracker cercano di violare o danneggiare il sistema, gli hacker si adoperano per rendere libero il sistema e sfruttano le proprie capacità per esplorare, divertirsi, apprendere, migliorare senza creare reali danni. (1)

Il mondo degli hacker è veramente affascinante!

Gli hacker devono avere una grande conoscenza del sistema che vogliono hackerare. Devono essere creativi per trovare soluzioni atte a rendere il sistema maggiormente efficiente. Devono adoperarsi per cercare di superare i limiti del sistema stesso e ampliare le sue funzioni. Devono affrontare sfide immaginando nuove soluzioni per prestazioni sempre superiori.

Quindi non siamo nel campo della violazione e dell’illecito ma in quello della innovazione.

Quando tutto questo si sposa con la seconda parola che compone il termine biohacking ci spostiamo dal campo della informatica a quello della vita.

Per biohackerare si deve possedere una profonda conoscenza della vita, dell’uomo e delle sue funzioni. Successivamente si deve immaginare cosa si può migliorare, implementare e come si potrebbe fare. Alla fine il risultato sarà uno stile di vita che permette prestazioni migliori nei vari ambiti e per tempi più lunghi.

È così che mi sono riscoperta ad essere una che usufruisce di tecniche di biohacking non solo per me ma anche nella mia professione di medico. Infatti, se introduciamo regolarmente del movimento fisico nelle nostre giornate, se prendiamo l’abitudine di attenzionare la nostra nutrizione, se prendiamo regolarmente delle vitamine, se riduciamo la quota di stress e rispettiamo i bioritmi stiamo facendo biohacking.

Le possibilità per ognuno sono tante! E, come dico ai miei pazienti, dobbiamo pretendere di vivere la nostra vita al meglio e non accontentarci di sopravvivere ritenendo che ci sono disturbi o malattie inevitabili.

Partiamo sempre, come ho detto, dalla conoscenza. Devo conoscere ciò da cui parto. Ci sono dei parametri e degli strumenti che ci aiutano a conoscerci e a capire cosa cambiare o migliorare per raggiungere lo scopo che ci siamo dati. Di questo e di ciò che ciascuno può fare per vivere al meglio delle proprie possibilità parlerò nei prossimi articoli.

Sperando di essere stata sufficientemente chiara vorrei concludere con l’auspicio che integrando i diversi codici si possa sempre  aiutare ciascuna persona affinchè viva coscientemente e nel migliore dei modi la sua vita.

(1) Sappiamo che in ogni cosa c’è sempre una vasta gamma di strumenti e di scopo. Alcuni possono essere estremi e ci forniscono la percezione dei limiti. Altri stanno nel mezzo e rappresentano le possibilità utilizzabili da tutti. In quanto fruitori mi riferisco soprattutto a questi.

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